mercoledì 24 febbraio 2010
Opposizione
L'inossidabile Pontifex Carcano mi definisce compagna del leader dell'opposizione interna: se per leader dell'opposizione interna intende Francesco Paoletti, l'unica parola che ha senso è 'compagna'.
Di Carcano, prima che lo conoscessi, mi venne spesso decantato l'acume politico; poi l'ho conosciuto, e ho iniziato a chiedermi dove lo tenesse.
La mia impressione è che sia quasi del tutto privo della capacità di valutare le persone, di creare relazioni e dinamiche di gruppo funzionali, di instaurare collaborazioni con realtà esterne, di motivare la base e ingenerare entusiasmo e carica nella piazza.
Non che tali capacità siano obbligatorie, ma certo fanno un gran bene quando ci sono. Se non ci sono, e magari il vuoto è riempito da qualche senso d'inferiorità, allora si rischia di far danni.
Come il giungere a ritenere Francesco Paoletti, con il consiglio del tutto disinteressato dell'intoccabile Orioli e di un imparzialissimo Giorgio Villella, il proprio pericoloso e principale nemico.
Sarebbe stato utile che il Pontifex avesse la capacità di riconoscere la lealtà priva di secondi fini, laddove la trovava, dacché avrebbe evitato di accusare di conflitti di interessi e sottoposto ad un processo sommario basato su accuse consapevolmente false la persona che fino a quel momento gli era stato indiscutibile sodale, braccio destro e misteriosamente per me, perfino amico.
Fin qui, passi. Si conceda a Pontifex l'attenuante del trepidare per la propria poltrona, sempre consigliato come sopra, e si potrà comprenderne almeno in parte l'umano dramma.
Ciò che non mi spiego, nemmeno prescindendo dalla R di razionalista che tanto gli è sgradita, è l'acrimonia con la quale pone il concetto di 'opposizione interna' in una realtà che si vuole democratica.
Si vuole democratica, ma a guardar bene...
Un socio milanese di solida esperienza dirigenziale e relazionale ha dato un'efficace e spassionata analisi del trust di poteri arrogatosi dal Comitato di Coordinamento, suggerendo di riequilibrare al contempo la struttura di governo dell'associazione ed il comportamento politico del Comitato stesso; ne ha ricevuto in cambio le ormai solite critiche.
Tuttavia, non è forse dato e legittimo che in qualsivoglia struttura si regga su forme di democrazia rappresentativa, possa esservi chi la pensa diversamente dagli eletti in carica? Non è legittimo finanche che chi la pensa diversamente possa esprimere il proprio pensiero ed eventualmente porre le basi di una campagna elettorale?
O forse la cornice dell'ultimo Congresso riminese è stata piacevole al punto da indurlo a confonderlo con un Conclave? Non sarebbe il primo segretario caduto nell'equivoco di attendersi una carica a vita del tutto scevra di democratiche opposizioni.
martedì 23 febbraio 2010
Anguilliformi
A dispetto di tutte le conferme alla teoria dell'evoluzione, con la magistrale svicolata alle domande rivoltegli sul forum UAAR Pontifex Carcano ha dimostrato di essere l'anello mancante tra l'homo sapiens e le anguille.
Temo però che difficilmente saremo così fortunati da vederlo migrare verso il Mar dei Sargassi...
Coltivando comunque questa speranza, mi chiedo quale sia la vera ragione che lo spinge a reagire con adirata offesa maestà ogni volta che attraverso gli appropriati canali gli vengono sottoposte richieste di chiarimento.
Non credo che la laurea in storia delle religioni possa spingere un individuo sano di mente a manifestare atteggiamenti pontificali... ma allora perché la richiesta di incontro sottopostagli dal Circolo di Roma al fine di discutere questioni di importanza reale per il Circolo stesso e per l'intera associazione lo ha portato a reagire in maniera tale da offendere profondamente l'intero gruppo dei soci attivi, coordinatore e cassiere compresi, portandoli a rimettere ogni incarico ed in alcuni casi addirittura la tessera?
Perché ogni volta che gli vengono rivolte richieste di chiarimento su questioni che lui stesso pone ormai in ogni angolo dell'UAAR (grazie Pontifex per la pubblicità... e pensare che credevo questo fosse un piccolo blog inutile e noioso da trasformare quanto prima in quaderno di cucina...) reagisce come se avesse di fronte Sciarra Colonna con il guanto alzato?
Perché ha mostrato una coda di paglia tale da far impallidire la cometa di Halley quando io ho osato criticare l'intoccabile Orioli scatenando contro Francesco Paoletti, che allora non condivideva né appoggiava la mia scelta e le mie posizioni, e nonostante io me ne fossi andata senza poi dar segno di vita per tre mesi, un processo sommario ordito dal più stupido dei suoi mastini?
Perché di fronte a una crisi reale dell'associazione apertasi su più fronti allora nemmeno in comunicazione tra loro, tale da portare all'allontanamento - volontario o forzoso - di svariati dirigenti e soci attivi, invece di aprire un tavolo di gestione dei problemi, cercare incontri, lavorare attivamente per risolvere gli aspetti pratici dei problemi, ha preferito arroccarsi nella torre d'avorio della lesa maestà e lasciare incancrenire quanto sarebbe stato risolvibile sino a trasformare l'associazione in un ring di ricorsi e controricorsi?
Perché, per tornare all'intoccabile Orioli, l'operato di chi lui considera un nemico - sia egli Francesco Paoletti, Giacomo Grippa, Maurizio Bonacci e la lista sarebbe alquanto lunga - può essere vivisezionato da ogni punto di vista compreso quello delle relazioni personali e dell'equilibrio mentale dell'oggetto, mentre l'operato in numerose occasioni discutibile se non nocivo all'associazione della contessa Vannozza - penso all'attività di SOS Laicità sullo sbattezzo, portata più volte all'attenzione generale per inefficienza, non ultima da Andrea Cuscela amministratore del gruppo Sbattezzo su FaceBook e referente provinciale di Asti, così come al comportamento da lei tenuto in occasioni ufficiali dell'UAAR almeno prima che qualcuno cominciasse a portare le telecamere - è superiore a qualunque critica e perfino suggerimento?
Perché attua meccanismi manipolatori di bassissimo livello come il chiamare a raccolta il popolo attorno al leader minacciato quando la minaccia è l'affermazione che lui fa parte dell'opus dei da parte di uno svitato (della qual cosa era stato informato da mesi per iscritto) e il mio scherzo di Halloween da lui trasformato in avvertimento mafioso, e come il giochino 'adesso fingo di dimettermi così vi spaventate e state buoni e ubbidienti'?
Non sarò certo io ad aspettarmi risposte a queste domande, dato che sinora ha rifiutato di rispondere a tutti coloro che avevano legittimamente titolo di porle.
Sarebbe tuttavia auspicabile che qualcuno gli rammentasse che chi viene eletto ad un incarico è tenuto a rendere conto del proprio operato a chi gliene ha dato mandato, si tratti del rappresentante di classe, del segretario dell'UAAR, o del Presidente del Consiglio... checché ne pensi quest'ultimo.
Carcano si sta forse prodigando in una pedissequa imitazione di Berlusconi? Lo vedremo forse lanciarsi una prossima imitazione di Ratzinger?
In tal caso gli rammento che la maschera da zombie pagliaccio che gli ho affettuosamente donato lo scorso Halloween può aiutarlo a rendersi più somigliante al soggetto.
lunedì 22 febbraio 2010
Ludibrio
Non avevo alcun dubbio che qualunque fosse il pretesto del ricorso scelto, i cosiddetti Probi Viri, di cui al titolo, avrebbero colto l'occasione grata al Pontifex ed alla sua cerchia per provvedere all'immediata espulsione di Stefano Puglisi.
Giunti a tanto, ritengo che essere espulso da una simile congrega possa solo costituire merito e vanto per una persona seria che tenga alla propria dignità.
Mi limito a un suggerimento: si cambi appellativo ai Probi Viri.
Questo è più consunto delle maschere di Pontifex Carcano e della contessa Vannozza.
Giunti a tanto, ritengo che essere espulso da una simile congrega possa solo costituire merito e vanto per una persona seria che tenga alla propria dignità.
Mi limito a un suggerimento: si cambi appellativo ai Probi Viri.
Questo è più consunto delle maschere di Pontifex Carcano e della contessa Vannozza.
venerdì 19 febbraio 2010
Consigli da amico
Caro Fabiano,
ti faccio le mie scuse per averti fatto attendere la mia risposta tanto a lungo da adontartene: a questo taccuino riservo un breve intervallo settimanale, e nell'attesa di avere agio di rispondere a te, sono avvenuti fatti su cui ho ritenuto di esprimermi nell'immediato.
E' stato peraltro molto gentile da parte tua giungere a seguirmi financo su forum culinari, e ti ringrazio del consiglio pur consapevole che un amico non me lo avrebbe certo dato in tali termini.
Come hai notato, non vi sono commenti pubblicati in questo spazio, né di critica né di apprezzamento: non ho inteso creare un luogo di dibattito dacché ve ne sono a sufficienza per tutti voi, per quanto a me preclusi per ragioni legittime e no; non ho inteso raccogliere una claque per mia propria indole ed anche per evitare ritorsioni a chi mi dimostri stima o condivisione.
Tuttavia come accadrà qualora ricevessi commenti utili riporto integralmente il tuo messaggio, che anche prima di ricevere reiterazioni ritenevo meritevole di risposta dato che solleva alcuni punti alquanto interessanti:
Tutti questi suoi "articoli" hanno l'aria da rosicamento post-dimissioni. Chi come giustamente dice saluta e se ne va non continua con psicodrammatici rigurgitini da neonato in una sorta di diario segreto sperando che qualcuno passi (ma chi dovrebbe, poi?) e si offenda o si lavi una qualche coscienza.
Ha fatto l'eroina, ha salutato e se ne è andata, e ora, che vuole ancora?
Predica bene ...ma razzolando!
Auguri, signora Valentina, per domenica prossima, e quelle dopo, e dopo ancora!
Si dia pace, si faccia una vita sua!
Fabiano
Ti sono dunque grata per gli auguri, indubbiamente efficaci dato che ho effettivamente passato una deliziosa domenica, e prima di ragionare in merito alle tue parole, vorrei però esprimere il mio stupore per la qualifica di eroina: a me non risulta di aver operato eroismi, ma è possibile che mi sbagli.
E' curioso che tu ti chieda chi dovrebbe passare di qui: tu stesso ci sei passato numerose volte leggendo o scrivendomi; sei addirittura venuto a cercarmi in luoghi virtuali che non hanno nulla a che fare con l'UAAR, e ciò è alquanto lusinghiero.
Il traffico su queste pagine è intenso, senz'altro più per la cortesia di Pontifex Carcano nel linkarmi nel forum UAAR che per i miei meriti letterari - non posso tuttavia esimermi dal pensare che quest'uomo sia afflitto da una singolare forma di masochismo o che tenti di replicare con ancor minore successo le tecniche che già abbiamo visto ad opera di George W. Bush.
Né credo che per lavare certe coscienze possa bastare qualche rigo: in casi di ipocrisia politica profonda e strumentale non c'è smacchiatore che tenga.
Se poi qualcuno si offende, affé mia, vi sono milioni di pagine su cui passare piacevolmente il proprio tempo, nonché decine di persone disponibili alla piaggeria del pensiero unico che vuole l'UAAR e le azioni del gruppetto che la dirige una cosa sola e inscindibile.
Io ho salutato e mi sono dimessa, né altro desidero dall'UAAR, pretesa che sarebbe sì infantile e poco seria. Semplicemente esercito la possibilità di dire quello che ne penso, dispiacendomi del fatto che le bassezze che ne emergono riescono ripetutamente a superare le mie già misere aspettative.
Altro è, caro Fabiano, utilizzare la reiterata minaccia di dimissioni fantastiche per chiamare a sé il popolino millantando calate di barbari, per poi propinare filosofiche motivazioni della propria abnegazione nell'arco di una sola settimana.
Mi ripeto affermando che di un'UAAR c'è grande necessità in questo paese, ma che quest'UAAR nelle condizioni in cui è stata ridotta dalla miopia, incompetenza e disonestà intellettuale di chi la dirige, non potrà certo portare alcun beneficio in una società già duramente provata dagli stessi problemi.
Ricambio infine i tuoi cortesi auguri per la prossima e le domeniche a venire, allargandoli ai giorni feriali. A risentirci alla tua prossima visita.
ti faccio le mie scuse per averti fatto attendere la mia risposta tanto a lungo da adontartene: a questo taccuino riservo un breve intervallo settimanale, e nell'attesa di avere agio di rispondere a te, sono avvenuti fatti su cui ho ritenuto di esprimermi nell'immediato.
E' stato peraltro molto gentile da parte tua giungere a seguirmi financo su forum culinari, e ti ringrazio del consiglio pur consapevole che un amico non me lo avrebbe certo dato in tali termini.
Come hai notato, non vi sono commenti pubblicati in questo spazio, né di critica né di apprezzamento: non ho inteso creare un luogo di dibattito dacché ve ne sono a sufficienza per tutti voi, per quanto a me preclusi per ragioni legittime e no; non ho inteso raccogliere una claque per mia propria indole ed anche per evitare ritorsioni a chi mi dimostri stima o condivisione.
Tuttavia come accadrà qualora ricevessi commenti utili riporto integralmente il tuo messaggio, che anche prima di ricevere reiterazioni ritenevo meritevole di risposta dato che solleva alcuni punti alquanto interessanti:
Tutti questi suoi "articoli" hanno l'aria da rosicamento post-dimissioni. Chi come giustamente dice saluta e se ne va non continua con psicodrammatici rigurgitini da neonato in una sorta di diario segreto sperando che qualcuno passi (ma chi dovrebbe, poi?) e si offenda o si lavi una qualche coscienza.
Ha fatto l'eroina, ha salutato e se ne è andata, e ora, che vuole ancora?
Predica bene ...ma razzolando!
Auguri, signora Valentina, per domenica prossima, e quelle dopo, e dopo ancora!
Si dia pace, si faccia una vita sua!
Fabiano
Ti sono dunque grata per gli auguri, indubbiamente efficaci dato che ho effettivamente passato una deliziosa domenica, e prima di ragionare in merito alle tue parole, vorrei però esprimere il mio stupore per la qualifica di eroina: a me non risulta di aver operato eroismi, ma è possibile che mi sbagli.
E' curioso che tu ti chieda chi dovrebbe passare di qui: tu stesso ci sei passato numerose volte leggendo o scrivendomi; sei addirittura venuto a cercarmi in luoghi virtuali che non hanno nulla a che fare con l'UAAR, e ciò è alquanto lusinghiero.
Il traffico su queste pagine è intenso, senz'altro più per la cortesia di Pontifex Carcano nel linkarmi nel forum UAAR che per i miei meriti letterari - non posso tuttavia esimermi dal pensare che quest'uomo sia afflitto da una singolare forma di masochismo o che tenti di replicare con ancor minore successo le tecniche che già abbiamo visto ad opera di George W. Bush.
Né credo che per lavare certe coscienze possa bastare qualche rigo: in casi di ipocrisia politica profonda e strumentale non c'è smacchiatore che tenga.
Se poi qualcuno si offende, affé mia, vi sono milioni di pagine su cui passare piacevolmente il proprio tempo, nonché decine di persone disponibili alla piaggeria del pensiero unico che vuole l'UAAR e le azioni del gruppetto che la dirige una cosa sola e inscindibile.
Io ho salutato e mi sono dimessa, né altro desidero dall'UAAR, pretesa che sarebbe sì infantile e poco seria. Semplicemente esercito la possibilità di dire quello che ne penso, dispiacendomi del fatto che le bassezze che ne emergono riescono ripetutamente a superare le mie già misere aspettative.
Altro è, caro Fabiano, utilizzare la reiterata minaccia di dimissioni fantastiche per chiamare a sé il popolino millantando calate di barbari, per poi propinare filosofiche motivazioni della propria abnegazione nell'arco di una sola settimana.
Mi ripeto affermando che di un'UAAR c'è grande necessità in questo paese, ma che quest'UAAR nelle condizioni in cui è stata ridotta dalla miopia, incompetenza e disonestà intellettuale di chi la dirige, non potrà certo portare alcun beneficio in una società già duramente provata dagli stessi problemi.
Ricambio infine i tuoi cortesi auguri per la prossima e le domeniche a venire, allargandoli ai giorni feriali. A risentirci alla tua prossima visita.
venerdì 12 febbraio 2010
Stupidità comitale
Secondo la legge di Coblitz, un comitato prende decisioni più stupide di quanto farebbe ciascuno dei suoi membri (trovate qui un approfondimento).
Non so se la decisione di lanciare i Domini Canes, nella persona di Silvano Vergoli, contro il coordinatore regionale di Puglia e coordinatore provinciale di Lecce Giacomo Grippa reo di essere iscritto agli aggiornamenti di questo blog sia stata presa dal comitato di coordinamento o da uno o più dei suoi membri, tuttavia la trovo - perfino io - singolarmente cretina.
Questo blog a detta di qualcuno ha contenuti da sciampista; secondo qualcun altro è monotematico, e soprattutto diffamante, anche se ritengo che nulla di quanto potrei dire di taluni dirigenti UAAR è diffamante quanto le loro stesse azioni, ma certo sono io che manco di espressività.
Temo sia anche ripetitivo, dacché quanto qui riportato non è ancora molto più di quanto da me già espresso coram populi nei luoghi deputati.
In ogni caso, seguirlo - quantunque ciò significhi semplicemente riceverne segnalazione degli aggiornamenti - è incompatibile con le cariche detenute da Giacomo Grippa, il quale non ha neppure mai mostrato, che io sappia, di condividerne i contenuti.
Confermando l'ormai solita doppiezza di pesi e misure applicati nei confronti di membri in carica o ex membri del comitato di coordinamento a seconda del loro allineamento, Giacomo Grippa è stato perentoriamente richiesto di giustificare cotanto delitto.
Ho sempre ammirato il comportamento da gentiluomo di Giacomo Grippa, ho apprezzato la signorilità scherzosa con cui ha dignitosamente affrontato la pesante sassaiola che con il pretesto di una battuta leggera lo ha portato a dimettersi - sul serio, fino a che il circolo non lo ha rieletto - da coordinatore di Lecce, ho condiviso l'azione puntuale e battagliera che da lungo tempo ha portato avanti nei confronti delle posizioni e del comportamento della dirigenza nazionale.
La sua serena e dignitosa cessazione dell'attività in seno all'UAAR, non consentendo all'arroganza dirigista di ergersi a indagare nella sua libertà di pensiero, è certo una perdita per l'associazione quanto un sollievo per coloro che sono stati oggetto delle sue legittime critiche, in particolare per colei che ha dimostrato in più occasioni di essere l'intoccabile per eccellenza.
In conclusione, non posso che ringraziare la detta stupidità comitale, che tanta importanza e tanto inesistente potere attribuisce a questo taccuino in contrasto con i miei stessi suggerimenti, espressi loro nel primo post dell'anno: ignoratemi, signori.
Ho numerosi interessi, buoni libri in quantità, la cucina, lavorare la lana, la pipa e il buon tabacco inglese e innumerevoli altri che presi non solo singolarmente mi consentono una vita deliziosamente serena e piacevole; non ho alcuna intenzione di trascorrere il resto della mia vita occupandomi delle vostre indegnità e disonestà intellettuali.
Ma vedo che la vostra coda di paglia è tale che considerate una minaccia me e le mie parole, né me ne stupisco.
Con ciò, avete trasformato quanto per me era una saltuaria espressione di disgusto nel piacere di irridervi.
Grazie, signori.
Non so se la decisione di lanciare i Domini Canes, nella persona di Silvano Vergoli, contro il coordinatore regionale di Puglia e coordinatore provinciale di Lecce Giacomo Grippa reo di essere iscritto agli aggiornamenti di questo blog sia stata presa dal comitato di coordinamento o da uno o più dei suoi membri, tuttavia la trovo - perfino io - singolarmente cretina.
Questo blog a detta di qualcuno ha contenuti da sciampista; secondo qualcun altro è monotematico, e soprattutto diffamante, anche se ritengo che nulla di quanto potrei dire di taluni dirigenti UAAR è diffamante quanto le loro stesse azioni, ma certo sono io che manco di espressività.
Temo sia anche ripetitivo, dacché quanto qui riportato non è ancora molto più di quanto da me già espresso coram populi nei luoghi deputati.
In ogni caso, seguirlo - quantunque ciò significhi semplicemente riceverne segnalazione degli aggiornamenti - è incompatibile con le cariche detenute da Giacomo Grippa, il quale non ha neppure mai mostrato, che io sappia, di condividerne i contenuti.
Confermando l'ormai solita doppiezza di pesi e misure applicati nei confronti di membri in carica o ex membri del comitato di coordinamento a seconda del loro allineamento, Giacomo Grippa è stato perentoriamente richiesto di giustificare cotanto delitto.
Ho sempre ammirato il comportamento da gentiluomo di Giacomo Grippa, ho apprezzato la signorilità scherzosa con cui ha dignitosamente affrontato la pesante sassaiola che con il pretesto di una battuta leggera lo ha portato a dimettersi - sul serio, fino a che il circolo non lo ha rieletto - da coordinatore di Lecce, ho condiviso l'azione puntuale e battagliera che da lungo tempo ha portato avanti nei confronti delle posizioni e del comportamento della dirigenza nazionale.
La sua serena e dignitosa cessazione dell'attività in seno all'UAAR, non consentendo all'arroganza dirigista di ergersi a indagare nella sua libertà di pensiero, è certo una perdita per l'associazione quanto un sollievo per coloro che sono stati oggetto delle sue legittime critiche, in particolare per colei che ha dimostrato in più occasioni di essere l'intoccabile per eccellenza.
In conclusione, non posso che ringraziare la detta stupidità comitale, che tanta importanza e tanto inesistente potere attribuisce a questo taccuino in contrasto con i miei stessi suggerimenti, espressi loro nel primo post dell'anno: ignoratemi, signori.
Ho numerosi interessi, buoni libri in quantità, la cucina, lavorare la lana, la pipa e il buon tabacco inglese e innumerevoli altri che presi non solo singolarmente mi consentono una vita deliziosamente serena e piacevole; non ho alcuna intenzione di trascorrere il resto della mia vita occupandomi delle vostre indegnità e disonestà intellettuali.
Ma vedo che la vostra coda di paglia è tale che considerate una minaccia me e le mie parole, né me ne stupisco.
Con ciò, avete trasformato quanto per me era una saltuaria espressione di disgusto nel piacere di irridervi.
Grazie, signori.
Napoleon è tornato
Come pensavo, e senza nemmeno darmi il tempo di esprimere questo pensiero, Pontifex Carcano è tornato fra noi in men che non si dica.
Giusto il tempo di chiamare a raccolta discepoli ed accoliti, facendosi platealmente rassicurare che nessuno può vivere senza di lui, ed eccolo comunicare a liste unificate che con abnegazione e umile spirito di carità riassume l'incarico - mai rassegnato, peraltro.
Infatti, nonostante il lugubre annuncio di Grendene, non risulta definita nello statuto né in alcun regolamento la condizione di sospensione del segretario; ovvero è uno stato privo di significato che può essere elasticamente stiracchiato per dargli il senso più conveniente a seconda di come soffia il vento, come d'abitudine ormai invalsa nella gestione interna.
D'altra parte, mica poteva rischiare di dare le dimissioni e affrontare una nuova elezione; cosa è godersi gli allori e cosa è mantenerli.
Mi rallegro di questo ritorno, ad ogni modo: per una ragazza priva di televisione per scelta consapevole, i siparietti di Carcano costituiscono un prezioso surrogato di Porta a Porta, Studio Aperto e Grande Fratello.
Non ne ho mai vista una, ma credo che neppure la più choccante puntata di Uomini e Donne avrebbe potuto uguagliare l'ineffabile dichiarazione del nostro circa gli oggetti delle sue annusate.
Quale momento di alta televisione, ancorché virtuale!
Tuttavia, la lieta e improvvisa rentrée di Pontifex Carcano non è certo dovuta a puro buon cuore, quanto all'essere finalmente riuscito a liberarsi di una terribile minaccia, contro la quale tenendosi ben discosto ha scatenato i Domini Canes.
Non tema dunque l'inaspettato folto pubblico che dall'UAAR sorprende il mio counter: avendo appreso quanto interesse questo modesto spazio riveste a certi occhi, m'impegnerò a che sia di maggiore e più frequente approfondimento, e ringraziando lorsignori per la cortese attenzione, li rimando a tra non molto.
domenica 7 febbraio 2010
giovedì 4 febbraio 2010
Al lupo, al lupo!
Un soffio di brezza ha portato fino qui le ventilate dimissioni di Citizen Carcano: ebbene, terrò la finestra socchiusa, ché di questa brezza voglio ben vedere i prossimi refoli.
Perché le persone serie, quando riscontrano l'inconciliabilità della propria onestà e dignità con la deviante politica interna dell'associazione in cui si trovano o verificano l'impossibilità di lavorare con strutture e persone del tutto mendaci e inaffidabili, le dimissioni le danno.
Non le usano come pulce nell'orecchio reiterandole ogni volta che si trovano esposti alla critica di coloro dai quali hanno ricevuto il mandato che rivestono.
Non innalzano lamenti da prefiche sulla propria lesa maestà, sfruttando la buona fede dei più, per avere pubblica solidarietà con cui mascherare meccanismi di gestione da aristocrazia zarista.
Non minacciano diluvi dopo di loro se non le si lascia fare a loro modo, dopo avere con ineffabile incompetenza portato la crisi della democrazia interna a livelli bananieri.
Salutano, e si dimettono.
Tuttavia qualcosa mi dice che queste dimissioni, come anche quelle utopiche delle altre maschere consunte che manovrano l'UAAR, resteranno parole al vento, soffiate ogni volta che tremerà il trampolino dal quale ambiscono lanciarsi in una sfolgorante carriera politica all'italiana.
E sì, come si può non ritenerli più che perfetti per una carriera da ministro, con esempi preclari quali Mastella, Maroni e la Carfagna?
Perché le persone serie, quando riscontrano l'inconciliabilità della propria onestà e dignità con la deviante politica interna dell'associazione in cui si trovano o verificano l'impossibilità di lavorare con strutture e persone del tutto mendaci e inaffidabili, le dimissioni le danno.
Non le usano come pulce nell'orecchio reiterandole ogni volta che si trovano esposti alla critica di coloro dai quali hanno ricevuto il mandato che rivestono.
Non innalzano lamenti da prefiche sulla propria lesa maestà, sfruttando la buona fede dei più, per avere pubblica solidarietà con cui mascherare meccanismi di gestione da aristocrazia zarista.
Non minacciano diluvi dopo di loro se non le si lascia fare a loro modo, dopo avere con ineffabile incompetenza portato la crisi della democrazia interna a livelli bananieri.
Salutano, e si dimettono.
Tuttavia qualcosa mi dice che queste dimissioni, come anche quelle utopiche delle altre maschere consunte che manovrano l'UAAR, resteranno parole al vento, soffiate ogni volta che tremerà il trampolino dal quale ambiscono lanciarsi in una sfolgorante carriera politica all'italiana.
E sì, come si può non ritenerli più che perfetti per una carriera da ministro, con esempi preclari quali Mastella, Maroni e la Carfagna?
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