mercoledì 6 giugno 2012




E' un giorno felice per gli atei ed agnostici razionalisti quello nel quale la vena comica di Pontifex ha dato nuova dimensione alla commedia, mutando i Komikazen in Brainware e trasformando in clienti coloro che hanno sinora lottato e lavorato, e lotteranno e lavoreranno per l'uguaglianza dei non credenti in Italia.

Non ci è dato di sapere se facendo shopping di varia laicità riceveranno regolare scontrino, né se s'imbatteranno in convenienti saldi sul mercato dei diritti umani, ma siamo certi che saranno un solare e gioioso ordinato drappello, nei loro lindi grembiulini con vivaci fiocchetti bene inamidati.

"Essere brillanti e sulla cresta dell'onda" prescrive infatti il Mercante di Cervelli interpellato alla bisogna dall'annoiato Pontifex; come non capirlo, animuccia sensibile: vorrei vedere voi, da mane a sera a metter pace con la litigiosa Contessa, a rallegrare ex seminaristi inaciditi e placare leghisti borbottanti su d'età, circondato da facce seriose, smunte e palliducce.

Che noiosità, "razionalità, impegno, consapevolezza".

E dunque, attendiamo con ansia il prossimo numero de L'Ateo, che siamo certi conterrà come simpatici gadget piccoli peluches sorridenti con scritto sul pancino 'sono ateo, apprezzami!' e un'offerta vantaggiosa per tre lezioni di surf sul litorale di Fregene.

E che piacere ammirare il Pontifex solcare l'onda fasciato in attillati costumini ultimo grido, come richiede la "strategia di seduzione" prescritta dal Mercante, mentre i gioviali suoi mastini si prodigheranno a dare sollievo a chi eventualmente soffrisse di fastidioso stigma ateo con delicati massaggi con balsamo abbronzante profumato alla vaniglia e fragola.

Ma sì, che sarà mai scambiare l'etica col marketing quando si può godere di cotali spettacoli? Varrebbe quasi la pena di iscriversi.

Quasi.

domenica 29 gennaio 2012

Conquiste della civiltà



Dopo la mela di Newton e il gatto di Schrödinger, il bottone di Villella. Mirabile esempio di pensiero elicoidale.

martedì 17 gennaio 2012

Minority report



Nemmeno i migliori momenti di Zelig reggono il confronto con le straordinarie capacità comiche del beneamato Pontifex, ed impallidiscono persino i suoi trionfi da Komikazen a paragone della spassosissima pièce inscenata per dimostrare all'inclito uditorio quanto sia democratica e quanto duramente lavori per la promozione sociale la nerovestita CasaPound, da quando le avances ad essa affettuosamente indirizzate dal simpatico Meo Patacca coordinatore romano sono affiorate alla consapevolezza generale.

Nella mia ingenuità non immaginavo che potesse bastare la concessione dello status di Associazione di Promozione Sociale per smacchiare efficacemente un tale nero curriculum, ma evidentemente tra piccole APS ci si vuol bene, si divide la merenda e si gioca tutti insieme da bravi, ché dopotutto se uno ha appena ammazzato la nonna con l'attizzatoio del camino che sarà mai, ragazzate.

E dunque il fiero Pontifex si è prodigato nel garantire che i bravi ragazzi in orbace sono democratici e laici - come agevolmente possono desumere anche gl'increduli miscredenti che volessero affidare alla rete i loro interrogativi - e che comunque le attenzioni riservate loro dal gioviale giovanotto, ancorché ignorate con dispiacere del tapino, hanno ricevuto il previo e quasi unanime assenso del circolo così creativamente coordinato.
Uno spettacolo affascinante, reso perfino piccante dalle spericolate evoluzioni dei suoi più coraggiosi uomini d'arme, impegnati in una vertiginosa arrampicata sugli specchi che ricorda l'adamantina coerenza mostrata dagli onorevoli leghisti nelle quarantott'ore precedenti il voto su una ben nota autorizzazione a procedere, al fine di giustificare alcune interessanti affermazioni del sempre arguto Pontifex.
Chi volesse goderne, può trovare ampia argomentazione anche sull'accogliente forum associativo, che ospita un avvincente seppur breve dibattito sul tema.

Tuttavia, alcuni particolari m'invitano a riflettere.

Già qualche tempo fa, l'esimio Responsabile Campagne dell'UAAR sentenziò l'inaccettabilità dell'iscrizione di anarchici e libertari, dacché coloro che non credano nella necessità dello Stato pur volendo offrire il proprio impegno a che almeno esso sia laico, non possono condividere in toto le tesi dell'associazione.
Anche a parer mio, confesso, chi rispetta la libertà di pensiero e rifiuta l'utilizzo del potere ha ben poco a che spartire con l'associazione, ma ciò del tutto a prescindere dalla critica allo Stato.
Mi chiedo ora se l'efficiente incaricato delle incombenze della segreteria UAAR abbia provveduto ad informare di ciò i malcapitati e indesiderati iscritti anarchici o simpatizzanti.
E mi chiedo soprattutto qual mole di lavoro attenda il poverino, ora che il romano delfino di Pontifex ha saggiamente affermato che l'UAAR è anticomunista, e tutti i soci di vario orientamento comunista dovranno, immagino, esserne tristemente avvertiti.
Sarà per evitare di dovergli straordinari, che il trio d'armigeri imperversa alacremente sul forum UAAR?
Collaborativamente trovo gentile darne notizia anch'io da qui, così da facilitargli il lavoro, e però vorrei anche nel contempo avvertire il caro Pontifex che potrebbe - involontariamente e in buona fede, sia chiaro - avere preso pontefice per carnefice. O viceversa, dipende dal secolo.

Infatti mi risulta che nelle benemerite e mai sufficientemente riverite tesi associative, si parli di antifascismo e opposizione ai regimi totalitari ed antidemocratici, non già d'anticomunismo.
Giustamente mi si obietterà che la cortina di ferro non ombreggiava certo vezzosi salottini da tè, e ne sono pienamente consapevole; vorrei però salire d'un livello e ragionare sull'ideale portante del comunismo, come su quello del fascismo.
Il comunismo non è necessariamente totalitario; certamente il povero Pontifex tanto oberato di lavoro apostolico non ha avuto occasione di sentire nominare il comunismo libertario o l'anarcocomunismo, tuttavia esistono, in essi l'ideale comunista non si realizza nel totalitarismo, e sono perfino molto più che democratici.
Il fascismo invece nasce da un'idea d'ineguaglianza tra esseri umani, d'intolleranza di ogni diversità, di discriminazione di genere e orientamento sessuale, di razzismo, di supremazia della forza.
Ecco, provate a immaginare che mondo ne esce, e ditemi se vi piacerebbe viverci. Ma si sa, chacun a son goût e certo quelli di Pontifex son diversi dai miei, o non porrebbe sul medesimo piano così diversi elementi.

Mi è anche parso di notare, ma forse una punta di malizia m'inganna, che l'appassionata difesa della sovranità della maggioranza dell'assemblea di circolo tessuta dal nostro su forum e mailing list, come le foglie d'acero cambi di colore col passar delle stagioni: a seconda che la maggioranza in questione si allinei o meno con la linea Pontificale, e soprattutto se colui che n'è alfiere sia inviso o no all'eminente Comitato Centrale.
Trovo infatti l'ossequiato Pontifex alquanto ondivago nei confronti delle regole, come anche il suo alter ego Iscritto n. 3 può confermare, e dei regolamenti - cosa che ha ispirato il devoto Meo Patacca Rinaldi ai suoi primi atti da coordinatore ad abrogare quello, pur approvato dalla maggioranza, relativo alle attività del Circolo di Roma - ma riconosco la funzionalità del suo temperamento: come si potrebbe infatti modellarle nel modo più utile a seconda delle proprie necessità e delle persone che si vuole colpire, se le regole stesse non fossero nebulose e molli?

Eppure, la maggioranza.
Pare che ciò su cui concorda la maggioranza debba di certo esser buono, e desiderabile - e se a confutare tale asserto basterebbe la storia di questo sconsiderato Paese, non è ancor questo che più mi infonde preoccupazione.

Quello che a ogni ordine di grandezza di numeri m'agghiaccia, è come codesta maggioranza viene generata, e coltivata, e mantenuta stabile e fidata.
Abbiamo dunque un'assemblea - numericamente miserella a fronte delle centinaia d'iscritti del circolo più numeroso d'Italia; e già su questo ci sarebbe da chiedersi quanto sia l'interesse del vertice nell'aumento della partecipazione attiva, ma tant'è - che dopo accese discussioni a contrasto della spiritosa idea del burlesco coordinatore, accantona ogni spirito critico e l'approva incondizionatamente... con una sola eccezione.
Mia cara signora C., Lei ha tutto il mio rispetto. Gliene sono state dette di tutti i colori; ebbene, se le appunti sul vestito come una coccarda d'onore: non sentirà la mancanza di quel che la Sua coscienza le ha fatto abbandonare.

Ma il punto non è la degna signora, che pure ha avuto la forza di non discostarsi da quello ch'è giusto sotto il peso di una compromissoria maggioranza, è la modalità abituale di gestione del dissenso all'interno dell'associazione, ad ogni livello.
Il sistema costruito con gran lena dalla precedente dirigenza, e da questa rafforzato ben oltre il discutibile, è di coartante soffocazione di qualsiasi voce possa criticare comportamenti, idee ed operato del Pontifex e di coloro che come lui sono più uguali.
Un clima pesante e teso, nel quale chiunque voglia lavorare diversamente da come una intoccabile cricca vuole l'associazione, viene a priori messo in difficoltà e in ridicolo affinché non raccolga la forza di agire secondo i - pochi, e sempre più densi di ostacoli - canali che le regole dell'associazione consentono ancora, per quanto continuamente rimodellate ad usum comitatūs grazie anche ad un collegio di viri più proni che probi.
Coordinatori, soci ed interi circoli mantengono un profilo basso e silenzioso, cercando di fare sul territorio quanto è possibile, e non entrare in conflitto con le sacre persone per il timore di ostracismo e ripicche; ne ho avuto nel tempo testimonianza da più parti del territorio nazionale, ma da ben prima ho ritenuto giusto, dopo le mie dimissioni da socio e da coordinatore del Circolo di Rimini, interrompere qualsiasi mia frequentazione non strettamente privata per evitare che una eventuale familiarità venisse fatta pagare al circolo 'sorvegliato speciale'.
Ho verificato non solo direttamente l'utilizzo abituale di quinte colonne che bypassando il rapporto con il coordinatore e la sovranità dell'assemblea di Circolo rendano conto direttamente alla dirigenza e fungano da grimaldello per evitare sgradite compattezze.

L'agire iniussu di chi manifesti energia, capacità e carisma tali da ombreggiare il vertice è premiato con la calunnia laterale, la critica insensata, la messa in ridicolo, e nel frattempo vi sono persone alle quale non è consentito chiedere di rendere conto della propria attività per l'associazione, neanche qualora ciò servisse alla libera circolazione di informazioni ed esperienza per favorire l'indipendenza dei circoli.
C'è da stupirsi se ad uno sguardo superficiale appaiano solo pochissimi 'ribelli', che colpevoli di arrabbiarsi e fare la voce grossa, o di scoraggiarsi e limitare il proprio impegno, o di spiegare e documentare la verità sino allo sfinimento vengono facilmente espulsi dall'associazione con questa o quella funzionale motivazione da probiviri che sempre sono coinvolti in prima persona nei fatti?
Bisogna essere solo un poco più lungimiranti per vedere quanti tengono basso lo sguardo sulle proprie realtà locali che comunque funzionano, lavorano, portano avanti una lotta sempre difficile e umanamente tanto costosa, cercando come spesso in Italia accade, di fare la propria parte meglio che si può nonostante chi sta sopra.
Quanti ancora sono coloro che semplicemente giustificano i mezzi col fine, perché non dico tutto ma sicuramente troppo è consentito per raggiungere l'obiettivo!
E ci sembra grottesco sentire il tonante coordinatore di Modena, sempre e da sempre strenuo paladino del potere costituito, alla richiesta di un pronunciamento dei probiviri non tanto per sanzionare un errore quanto per affermare un principio, venire tacciato da uno degli amici della mai abbastanza adulata Contessa Vannozza Orioli di non pensare agli errori propri e non essere 'interessato a che l'UAAR prosegua il suo cammino'.
Grottesco, e orwelliano. Non esiste lealtà sufficientemente comprovata perché una critica operativa, un appunto tecnico, un'apertura di dibattito sia accettabile e non condannata come lesa maestà, ed al contempo, il cammino dell'UAAR è sacro: non è possibile fermarsi a riflettere, a decidere come camminare, con chi, con quale passo e calpestando cosa.
Si vada pure avanti a tutti costi; ma non si pensi di aver compreso, e meno che mai di condividere ciò a cui vuole arrivare il risoluto Pontifex con la sua squadretta, giacché ancora lo si vede sofisticamente impegnato a distinguere tra il 'dire' e il 'fare' dei casalinghi fascisti per giustificarne la prosecuzione dei rapporti. Di minoranza, ça va sans dire.

sabato 20 agosto 2011

Difesa dei lupi contro le pecore



Deve mangiar viole del pensiero, l'avvoltoio?
Dallo sciacallo, che cosa pretendete?
Che muti pelo? e dal lupo? deve
da sé cavarsi i denti?
Che cosa non vi garba
nei commissari politici e nei pontefici?
Che cosa idioti vi incanta, perdendo biancheria
sullo schermo bugiardo?

Chi cuce al generale
la striscia di sangue sui pantaloni? Chi
trancia il cappone all'usuraio? Chi
fieramente si appende la croce di latta
sull'ombelico brontolante? Chi intasca
la mancia, la moneta d'argento, l'obolo
del silenzio? Son molti
i derubati, pochi i ladri; chi
li applaude allora, chi
li decora e distingue, chi è avido
di menzogna?

Nello specchio guardatevi: vigliacchi
che scansate la pena della verità,
avversi ad imparare e che il pensiero
ai lupi rimettete,
l'anello al naso è il vostro gioiello più caro,
nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna
consolazione abbastanza a buon prezzo, ogni ricatto
troppo blando è per voi.

Pecore, a voi sorelle
son le cornacchie, se a voi le confronto.
Voi vi accecate a vicenda.
Regna invece tra i lupi
fraternità. Vanno essi
in branchi.

Siano lodati i banditi. alla violenza
voi li invitate, vi buttate sopra
il pigro letto
dell'ubbidienza. Tra i guaiti ancora
mentite. Sbranati
volete essere. Voi
non lo mutate il mondo.




Hans Magnus Enzensberger

sabato 16 luglio 2011

Il riso fa buon sangue



Con grande piacere mi trovo a dover nuovamente ringraziare l'illuminato Pontifex Carcano per le sue continue attenzioni al mio benessere: è stato davvero salutare iniziare la giornata ridendo a crepapelle!
La mia carnagione e il mio sistema immunitario hanno goduto di grandi benefici grazie alla visione del filmato che potete trovare su YouTube, intitolato "Valori etici in un mondo senza dio".

E' qui del tutto superfluo sottolineare quanto l'etica priva di stampelle e imbiancature teistiche sia incommensurabilmente più dignitosa e rispettosa per l'umanità, tuttavia vorrei rammentare al simpatico Pontifex il grave rischio insito nella fallacia logica secondo cui l'essere "onesto e leale con gli altri" consegua necessariamente dall'essere ateo.
Immagino che questa rovente estate vacanziera abbia reso indisponibili i numerosi soci UAAR che a buon titolo e a testa alta avrebbero potuto onorevolmente rappresentare se stessi, l'associazione e l'etica atea con integrità, rettitudine e affidabilità; comprendo quindi le insormontabili difficoltà che hanno costretto il poveretto a farsi incarnazione degli alti principi di onestà e lealtà insieme alla Contessa Orioli, nota cultrice della materia.

Sono certa che un dettagliato Bignamino sia stato approntato per l'occasione affinché l'ammirevole coppia ben figurasse ai telespettatori, ma nell'intento di ricambiare le numerose cortesie usatemi dal caro Pontifex, provvedo con gioia a redigere un utile prontuario per eventuali future necessità.

NON si è onesti e leali con gli altri quando:
- si utilizzano le proprie capacità sessuali per crearsi dal nulla e senza meriti una carriera politica agganciando ripetutamente, e talvolta contemporaneamente, responsabili o dirigenti di partiti e realtà sociali - sì, sono consapevole che questo metodo è il dernier cri della politica italiana, ma mi confesso tremendamente demodé;
- si montano, attraverso menzogne consapevoli e manipolazioni dei fatti, epurazioni e cacce alle streghe per eliminare o ammutolire presunti avversari e persone a conoscenza di fastidiose verità;
- si scredita un amico e collega affermando strumentalmente il falso in sede istituzionale - se poi si viene smentiti da testimoni, non si è solo disonesti e sleali, ma soprattutto cretini;
- si mente a coloro dai quali si è ricevuto un mandato, per proteggere la propria immagine, i propri interessi e la propria carica, finanche attraverso verbali ufficiali firmati e liste di posta associative;
- si tradisce e si inganna ripetutamente il proprio compagno, o lo si ingiuria e svilisce in pubblico e in privato;
- si sfrutta il proprio potere per imporre limitazioni alla libera comunicazione di fatti scomodi ed opinioni sgradite anche mediante moderazione preventiva imposta arbitrariamente sugli strumenti di comunicazione ufficiale;
- si professa ostentamente fede politica comunista dura e pura per poi fregiarsi di titoli nobiliari con cerimonia giurata al Pantheon tra la guardia d'onore monarchica;
- si tenta la relazione con la fidanzata di un amico tra le altre cose inviandole appassionate lettere di dichiarazione;
- si inoltrano urbi et orbi appassionate lettere di dichiarazione ricevute da uno dei responsabili e dirigenti di cui al primo punto dell'elenco allo scopo di sfruttare e gloriarsi dell'ascendente ottenuto su di lui;
- si manipola con tecnica comprovata l'opinione e l'emotività del pubblico con vittimismo e chiamate a difesa strumentali: ipoteticamente, millantando irreali infiltrazioni opusdeistiche dell'inconsistenza quali si è peraltro già al corrente, o altrettanto ipoteticamente, facendo passare burle di Halloween quali attentati mafiosi;
- si utilizza indebitamente l'indirizzo di posta elettronica di un'amica, del quale si detiene illegittimamente la password, per intrattenere corrispondenza ingannevole con uno dei responsabili e dirigenti di cui al primo punto dell'elenco allo scopo di rafforzare l'ascendente ottenuto su di lui;
- si negano artatamente iniziative pubbliche e ufficiali condotte da realtà presunte dissidenti, giungendo a rifiutare ripetute richieste di necessari incontri tecnici definendole attentati all'unità associativa;
- si abusa del proprio mandato ed incarico ignorando o maltrattando coloro i quali necessitano di avvalersi di un servizio importante, necessario e delicato;
- si impone la propria autorità per impedire ogni critica e approfondimento del comportamento e del lavoro delle proprie protégées, attaccando nel contempo violentemente e senza fondamento l'operato di chi si ritiene indesiderabile e scomodo;
- si impedisce attivamente o mediante ostruzionismo l'implementazione di regole politiche e di gestione chiare, univoche ed egualitarie, in maniera da poter applicare pesi e misure diversi a seconda dei fini e delle persone coinvolte, sia nel processo operativo che in quello giudiziario.

Altro avrei potuto aggiungere, ma non desidero sovraccaricare di pensieri Pontifex Carcano, che ha già tante preoccupazioni e fatica a occuparsi di tutti i problemi: lo dimostra il curioso e di certo involontario inconveniente tecnico a seguito del quale il mio commento al filmato citato è scomparso dalla pagina, ed il mio profilo risulta inabilitato alla risposta.
E' inutile precisare che ogni riferimento a fatti o persone della vita reale è del tutto casuale, tuttavia - vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio... - qualora si verificassero fortuite coincidenze, e qualcuno si riconoscesse nell'elenco precedente, gli consiglio cordialmente grande perseveranza a fare finta di nulla, la quale sinora si è dimostrata discretamente efficace.

venerdì 1 aprile 2011

Tappeti e sorprese



Non è mai una buona idea nascondere la sporcizia sotto il tappeto.

A volte sono gli amici a sollevarlo.
A volte... no.

sabato 6 novembre 2010

Oltre il clero


Il Gruppo Anarchico Carlo Cafiero - Federazione Anarchica Italiana, in collaborazione con Satyricon Caffè Letterario e con anarchici e anarchiche del Lazio, organizza domenica 7 novembre l'iniziativa anticlericale "Oltre il clero".

La serata comincerà alle 19:00 con la proiezione del film "Le regole del Vaticano".
Alle 20:00 dibattito con Francesco Paoletti e Vincenzo 'gnazio della Commissione Anticlericale della Federazione Anarchica Italiana, presiede Tommaso Aversa del Gruppo Cafiero.
Alle 22:00 concerto degli Ucronutopia di Roma.

Durante tutta la serata sarà possibile sbattezzarsi.

Appuntamento domenica 7 novembre dalle 19:00 al Satyricon Caffè Letterario via Firenze 30 a Frosinone.

Gruppo C. Cafiero – Federazione Anarchica Italiana
fairoma@federazioneanarchica.org

venerdì 29 ottobre 2010

Militia Carcani

Sono commossa dalla stima che Pontifex Carcano mi ha graziosamente dimostrato, seguendo il mio consiglio di proseguire la fulgente carriera di Komikazen, ma avrei preferito non mettesse in scena la farsa proprio in occasione del XX settembre a Porta Pia.
In un saturnale di sovversione delle ferree regole da lui stesso poste al resto dell'associazione, la manifestazione non autorizzata con larga partecipazione popolare di meno di mezza dozzina dei suoi primi pili, ha visto alcune magistrali interpretazioni.

La bella Rosalba Sgroia c'incanta nel ruolo di Colombina, da cui non dovrebbe discostarsi, ché scivoloni come il giurare sull'onestà di un'amica dei cui tradimenti è stata testimone, macchiano la gentile dignità con cui si mostra in pubblico e in privato.


Che dire dell'eccezionale mascherata da Meo Patacca al soldo del padrone del nuovo coordinatore di Roma Marcello Rinaldi? Ci spiace assai, stante l'aspetto dei suoi polpacci, che alle stilose brache corte non abbia accostato le lunghe calze a strisce che ne completano il costume.
D'altronde, non è dei guitti l'attenzione a menomi dettagli come abbigliarsi in maniera confacente l'occasione, o provvedere ai doveri del ruolo che la sua marchetta politica gli ha giovato quali l'aggiornamento del sito del Circolo di Roma ove risultano ancora la Bucci coordinatore f.f. e numeri di telefono da tempo ormai obsoleti. Non che ciò sia grave quanto stampare biglietti da visita fuor di misura, naturalmente.


Scadente invece la recita di Adele Orioli, altrove ottima attrice, nella toga di giurista davvero troppo grande per lei: artificioso il vittimismo con cui confonde ad arte i concetti di fermo ed identificazione, di rilascio ed allontanamento; raffazzonato il malconsiglio al Pontifex sulla risonanza di questo teatro d'avanguardia, recensito in quasi totale esclusiva su testate del livello de "Il giornale di Montesilvano".
Le più ricche vesti di contessina maggiormente le si confanno, chiudendo un occhio sull'abbinamento non propriamente armonico ma di certo conveniente, con la bandiera sovietica con la quale è adusa drappeggiarsi.


Ultimo, ma non per importanza, il nostro mirabile Pontifex ha manifestato, pur senza autorizzazione, la propria naturale predisposizione per il teatro dell'assurdo, facendo ridere là dove si sarebbe pianto, e piangere per quanto s'è riso. Toccante.

Certo, si può ben comprendere come Francesco Saverio Paoletti non potesse certo far parte di una simile compagnia; lui che, vergogna!, neppure una volta ha messo in ridicolo l'associazione ed il lavoro dei soci.

Con ansia ora attendo la rappresentazione di domani, con ben maggior trepidazione della scorsa stagione congressuale, nella quale è stata occasione di solo lieve riso far passare la nomina di prescelti a ruoli per essi confezionati in proporzione quasi d'uno a uno per un'elezione democratica.
Oh, non che ci sarebbe stato nulla di male in una tal nomina, se ciascuno dei prescelti avesse posseduto le necessarie doti e competenze, ma a chiamare le cose con il giusto nome non ci si diverte altrettanto.

Comunicazione di servizio


Sarei lieta se l'amico anonimo del commento del 26 ottobre scorso (...come tacere per sempre) volesse consentirmi di contattarlo.

Sorpresa di Halloween


No, quest'anno non sono stata io a celebrare la festa dei mostri con adeguati doni a Pontifex Carcano.
Ma sarà veramente una sorpresa per lui e i suoi mastini che gli strumenti sinora usati contro le violazioni dei diritti umani, si siano ora ritorti contro di loro, visti i comportamenti ignobili più volte tenuti nella gestione associativa?

Qui la notizia del ricorso all'unione Forense per le Tutela dei Diritti dell'Uomo presentato da Stefano Puglisi e Giacomo Grippa.
Uno stralcio dalla pagina di Cronache Laiche:

Giacomo Grippa ed io abbiamo inviato oggi all’Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell’Uomo la richiesta di assistenza per la presentazione al Ministero della Solidarietà Sociale di una domanda di revoca dell’iscrizione dell’UAAR nel registro nazionale delle Aps (Associazioni di promozione sociale), nel quale l’UAAR è presente al numero 141. Lo status di APS conferisce all’UAAR una serie di importanti vantaggi, fra i quali la possibilità di usufruire del versamento del 5 per mille da parte dei contribuenti. La nostra richiesta è motivata dal fatto che l’UAAR si è dimostrata, a nostro avviso, priva dei requisiti richiesti per il riconoscimento di tale status, che andrebbe di conseguenza revocato.
[...]
Noi siamo del parere che in questa ed altre vicende siano stati messi in atto una serie di gravi comportamenti in violazione della Costituzione e della Dichiarazione. Crediamo anche che la più grande associazione di atei ed agnostici presente in Italia, col prestigio che le deriva dalle importanti azioni condotte in difesa del principio di laicità delle istituzioni pubbliche e dalla lista dei suoi autorevolissimi Presidenti Onorari, sia tenuta a basare il proprio operato – anche nelle vicende interne – su principi e criteri che non sono stati rispettati nelle vicende menzionate, e che la nostra iniziativa possa essere utile ad una gestione più democratica ed illuminata dell’attuale, rendendo così più efficaci le sue azioni a favore di una società finalmente libera da influenze religiose e da dogmatismi d’ogni genere.


Il free climbing su specchi del Pontifex per far figurare come brutti, sporchi e cattivi tutti coloro che osano levargli voce contro giungerà certamente a livelli da qualificazione olimpionica. Consiglio una serrata sessione di allenamento in vista dell'apertura congressuale di domani: non tutti i soci delegati giungeranno a Varese con lo spirito gregario necessario a fargli quadrato intorno, né gli osanna potranno coprire interamente le questioni scomode.

Buon Halloween, Pontifex.

sabato 31 luglio 2010

L'ispettore Bloch...



...non era reperibile, e ritenendo che solo un antiemetico soprannaturale potesse giovarmi a contenere il disgusto dovuto alla pretestuosa e creativa espulsione di Giacomo Grippa dai verdi pascoli del nostro Pontifex, mi sono concessa una riposante vacanza nell'onesto fango.

Non si tema, tuttavia; ho potuto comunque godere della rifulgente visione di un Pontifex rimpannucciato di magnanimità pronto a condurre i suoi sulla strada luminosa della democrazia.

Ammetto un volgare pensiero, a questo proposito: trovo una caratteristica comune tra l'essere in democrazia e l'essere incinta... entrambi non consentono stati parziali.
Evidementemente l'aumento della democrazia associativa è l'ultimo dei suoi numerosi miracoli, attraverso strumenti mirabilmente egualitari come le sue proposte di modifica statutaria finalizzate a conferire al Comitato Centrale il diritto di rimuovere Coordinatori di Circolo non desiderabili e di sciogliere Circoli presunti irregolari.

Questa curiosa validazione dell'esercizio di democrazia elettiva solo se conforme ai propri desideri mi sconcerta: che abbia frequentato Palazzo Grazioli, di recente?
O forse, forte di studi classici egli interpreta il concetto secondo l'antico pensiero degli avversari di Pericle, laddove democrazia esprimeva con dispregio il concetto di esercizio della potenza della maggioranza, con Κρατος contrapposto ad ἄρχειν nel suo significato di governare.

Non mi stupisce quindi, che nel pensiero classico al concetto spregiativo di democrazia si opponesse un'idea positiva di tipo geometrico. L'isonomia, che esprime l'eguaglianza di ogni cittadino nel sottostare al potere della legge e nell'esercitare il proprio potere di intervento sulla cosa pubblica, è evidentemente parte di una geometria ben diversa da quella che secondo il Comitato Centrale e i suoi guardiani presuppone distorte simmetrie comunicative imposte per decreto.

giovedì 29 luglio 2010

Facitori d'immondizia


Questa sincerità dell'immondizia ci piace, riposa l'anima.
Quando si è passato il proprio tempo a subire sulla terra lo spettacolo delle grandi arie che si danno la ragion di Stato, il giuramento, la saggezza politica, la giustizia umana, l'onestà professionale, le austerità di circostanza, le toghe incorruttibili, è un sollievo entrare in una fogna e vedere il fango che ammette di esserlo.

Victor Hugo, I Miserabili