venerdì 19 febbraio 2010

Consigli da amico

Caro Fabiano,
ti faccio le mie scuse per averti fatto attendere la mia risposta tanto a lungo da adontartene: a questo taccuino riservo un breve intervallo settimanale, e nell'attesa di avere agio di rispondere a te, sono avvenuti fatti su cui ho ritenuto di esprimermi nell'immediato.

E' stato peraltro molto gentile da parte tua giungere a seguirmi financo su forum culinari, e ti ringrazio del consiglio pur consapevole che un amico non me lo avrebbe certo dato in tali termini.

Come hai notato, non vi sono commenti pubblicati in questo spazio, né di critica né di apprezzamento: non ho inteso creare un luogo di dibattito dacché ve ne sono a sufficienza per tutti voi, per quanto a me preclusi per ragioni legittime e no; non ho inteso raccogliere una claque per mia propria indole ed anche per evitare ritorsioni a chi mi dimostri stima o condivisione.

Tuttavia come accadrà qualora ricevessi commenti utili riporto integralmente il tuo messaggio, che anche prima di ricevere reiterazioni ritenevo meritevole di risposta dato che solleva alcuni punti alquanto interessanti:

Tutti questi suoi "articoli" hanno l'aria da rosicamento post-dimissioni. Chi come giustamente dice saluta e se ne va non continua con psicodrammatici rigurgitini da neonato in una sorta di diario segreto sperando che qualcuno passi (ma chi dovrebbe, poi?) e si offenda o si lavi una qualche coscienza.
Ha fatto l'eroina, ha salutato e se ne è andata, e ora, che vuole ancora?
Predica bene ...ma razzolando!
Auguri, signora Valentina, per domenica prossima, e quelle dopo, e dopo ancora!
Si dia pace, si faccia una vita sua!
Fabiano


Ti sono dunque grata per gli auguri, indubbiamente efficaci dato che ho effettivamente passato una deliziosa domenica, e prima di ragionare in merito alle tue parole, vorrei però esprimere il mio stupore per la qualifica di eroina: a me non risulta di aver operato eroismi, ma è possibile che mi sbagli.

E' curioso che tu ti chieda chi dovrebbe passare di qui: tu stesso ci sei passato numerose volte leggendo o scrivendomi; sei addirittura venuto a cercarmi in luoghi virtuali che non hanno nulla a che fare con l'UAAR, e ciò è alquanto lusinghiero.
Il traffico su queste pagine è intenso, senz'altro più per la cortesia di Pontifex Carcano nel linkarmi nel forum UAAR che per i miei meriti letterari - non posso tuttavia esimermi dal pensare che quest'uomo sia afflitto da una singolare forma di masochismo o che tenti di replicare con ancor minore successo le tecniche che già abbiamo visto ad opera di George W. Bush.

Né credo che per lavare certe coscienze possa bastare qualche rigo: in casi di ipocrisia politica profonda e strumentale non c'è smacchiatore che tenga.
Se poi qualcuno si offende, affé mia, vi sono milioni di pagine su cui passare piacevolmente il proprio tempo, nonché decine di persone disponibili alla piaggeria del pensiero unico che vuole l'UAAR e le azioni del gruppetto che la dirige una cosa sola e inscindibile.

Io ho salutato e mi sono dimessa, né altro desidero dall'UAAR, pretesa che sarebbe sì infantile e poco seria. Semplicemente esercito la possibilità di dire quello che ne penso, dispiacendomi del fatto che le bassezze che ne emergono riescono ripetutamente a superare le mie già misere aspettative.

Altro è, caro Fabiano, utilizzare la reiterata minaccia di dimissioni fantastiche per chiamare a sé il popolino millantando calate di barbari, per poi propinare filosofiche motivazioni della propria abnegazione nell'arco di una sola settimana.

Mi ripeto affermando che di un'UAAR c'è grande necessità in questo paese, ma che quest'UAAR nelle condizioni in cui è stata ridotta dalla miopia, incompetenza e disonestà intellettuale di chi la dirige, non potrà certo portare alcun beneficio in una società già duramente provata dagli stessi problemi.

Ricambio infine i tuoi cortesi auguri per la prossima e le domeniche a venire, allargandoli ai giorni feriali. A risentirci alla tua prossima visita.

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