mercoledì 27 gennaio 2010

Simmetria e trasformazioni

"Una simmetria di una figura geometrica è una trasformazione che lascia la figura invariata." (F. Klein, 1872)

Ne desumo che la simmetria comunicativa imposta dal recente pronunciamento dei probiviri in merito al ricorso di Citizen Carcano nei confronti di Francesco Paoletti, reo di aver comunicato le proprie dimissioni ai soci afferenti il Circolo UAAR di Roma come prescrive il regolamento, è statuita appunto affinché non siano consentite e possibili variazioni... dello statu quo, della politica di controllo delle comunicazioni fuori dal coro, della struttura ufficiosa da azienda padronale imposta all'UAAR dalla dirigenza.

Tuttavia non mi spiego come l'obbligo che le comunicazioni di un coordinatore ai soci afferenti al proprio circolo siano disponibili alla dirigenza si concilii con il diritto autosancito del comitato di coordinamento a discutere questioni di interesse associativo anche pregnanti nella nota mailing list privata Camera Caritatis.

Né mi spiego come contemporaneamente si possa 'assolvere' Francesco Paoletti dal precedente esilarante ricorso di Carcano concedendo con magnanimità la facoltà di parlare agli iscritti dei fatti che riguardano l'associazione e del contenuto delle riunioni, per poi porre la condizione che ciò deve essere fatto 'imparzialmente'. Ne deriva, ad esempio, come la falsa testimonianza operata in sede di comitato di coordinamento ai danni di Francesco sia cosa molto meno grave in sé che nell'essere riportata agli iscritti.

Non trovo ciò particolarmente simmetrico, ma è certo un limite della mia geometria.

Auguro ai numerosi e instancabili Gondrani che hanno portato l'UAAR a raggiungere numerosi obiettivi e successi, di rendersi conto che l'accettazione acritica di qualsivoglia azione di chi detiene il potere inevitabilmente porta ad una ulteriore degenerazione dei valori statutari già abbondantemente misconosciuti.

Ricordo infine agli eventuali astanti che il prossimo passo verso la perfezione della fattoria è statuire il divieto di parlare dei fatti riguardanti l'associazione a terzi - soprattutto incomodi - nella miglior tradizione degli autori della Crimen Solicitationis.

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